I frati di Assisi e il Cortile, oasi di serenità e accoglienza
I Frati di Assisi hanno vissuto in questi tre giorni del Cortile di Francesco, momenti che rimarranno indelebili nella loro memoria. Un termine, guardando gli innumerevoli personaggi che hanno animato le giornate, risalta – forse – più di tutti: accoglienza. È questa la parola sottotraccia che possiamo trovare nella kermesse assisana. Volti e biografie dai più svariati ampi della società civile hanno animato le strade, i vicoli, le piazze della città di Assisi. Un variopinto quadro di sai francescani, confusi tra giacche e cravatte. Un quadro impressionista, dove i colori, sono i volti, e le varie forme, i volti di estasiati frati francescani, contenti di poter avere un evento del genere nella città di Assisi.
Assisi e i frati, un binomio nato da secoli. Possiamo ben dire che da queste giornate, che hanno trovato il favore del pubblico, altro binomio che nascerà sarà quello di “Frati di Assisi” e “Cortile di Francesco”. In fondo, se ci pensiamo bene, girando un po’ questi luoghi dove ha passeggiato San Francesco, ci imbattiamo in piccoli cortili. Sono i famosi cortili medioevali. Gli stessi cortili, dove un tempo, e ancora oggi, il fruscio dei sai, si ascolta, e mette serenità. Il “Cortile di Francesco” è anche questo: un oasi di serenità.
E i frati di Assisi, esprimono da sempre, questo senso di serenità e pace. E’ la pace di Dio. E’ la pace del “Cortile di Francesco”.
Antonio Tarallo
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